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Lo strappo nella pesistica olimpica o snatch: esecuzione

  • Creato da COREBO Lite
  • Categorie Allenamento
  • Data 4 Dicembre 2019
  • Commenti 0 commenti
  • Tags lo strappo nella pesistica olimpica, snatch
lo strappo nella pesistica olimpica

Lo snatch o strappo olimpico è uno dei due movimenti fondamentali della pesistica, insieme allo slancio.

In questo articolo capiremo la sua complessità e la difficoltà di esecuzione di uno dei movimenti più complessi del mondo dei bilancieri, la cui esecuzione completa si esaurisce in pochi secondi.

Lo strappo o snatch: come si esegue

Parlare di esecuzione nel movimento dello strappo olimpico non è affatto facile. Sarà per l’elevato numero di dettagli che necessita inevitabilmente di una continua correzione tecnica, oppure per la necessità di insegnare la concatenazione delle singole fasi.

Vediamo di essere più chiari possibili e di dividere l’esecuzione dello strappo in più momenti a cui dover prestare attenzione.

L’approccio al bilanciere

Come posizionarsi sotto al bilanciere? Due dettagli fondamentali a cui prestare attenzione:

  1. Stance (posizione) dei piedi;
  2. Posizione delle mani.

Stance dei piedi nello strappo olimpico

In base all’altezza e alla struttura dell’atleta si possono avere delle personalizzazioni sulla posizione dei piedi. Immaginiamo di posizionarci con una larghezza delle gambe tale per cui il margine mediale del piedi coincida con il termine delle spalle. Alcuni atleti adoperano una stance più stretta perché si sentono maggiormente sicuri e adottano una larghezza dei piedi che sia uguale alla larghezza del loro bacino. Invitiamo coloro che si approcciano allo strappo olimpico di farsi seguire attentamente di persona da un coach esperto che possa indirizzarli al meglio.

Inoltre i piedi vanno posizionati sotto al bilanciere in modo che la barra cada virtualmente sul termine del metatarso del piede, extraruotati di circa 30°.

Perché decidere di avere una stance come quelle segnalate? Perché ci permetterà di avere un’accosciata profonda, senza il rischio di non essere stabili.

Posizione delle mani

La posizione, rispetto allo slancio olimpico, è larga. Con il termine di “presa larga” significa che esistono diverse metodologie per comprendere quanto tenere ampia la presa.

La prima di queste è posizionare il medio a livello della parte liscia del bilanciere, proprio dove si interrompe la zigrinatura del bilanciere. Ma non è l’unico metodo.

Nello strappo olimpico ogni allenatore tende a personalizzare la presa dell’atleta per permettere che aumenti il comfort in relazione alla struttura individuale.

Altri preferiscono adottare un’altezza del bilanciere che sia esattamente all’altezza dell’inguine.

Con quale presa approcciare il bilanciere? Molti atleti prediligono la presa ad uncino. I vantaggi sono maggior sicurezza di tenuta del bilanciere, ma specie nelle fasi iniziali di apprendimento potrebbe risultare un po’ scomoda.

 

Snatch: la fase dello stacco

Abbiamo parlato più volte anche in altri editoriali dello stacco nel bodybuilding e powerlifting e nei corsi di formazione siamo soliti eseguire lunghe digressioni sulle differenze dettagliate, anche nei particolari, che contraddistinguono stacchi diversi e tipologia di atleti. Perché non esiste un unico modo di staccare, così come non esiste un’unica modalità operativa data quale “più giusta”. Esiste piuttosto la tecnica più giusta in relazione a chi siamo ed un bravo allenatore individua la tipologia migliore per l’atleta che ha di fronte, invece di copiare e incollare quanto sentito in un corso di formazione. Come ripetiamo spesso, conoscere un metodo operativo non significa averne compreso il principio alla base.

Nell’esecuzione dello snatch la cosa fondamentale da ricordare è che le ginocchia non si antepongono come in altre tipologie di stacco (alcuni allenatori già considerano un’oscillazione anteriore delle ginocchia un abominio in qualsiasi circostanza. Noi pensiamo che in alcuni casi può essere invece la scelta migliore).

Perché non permettiamo di eseguire un’anteposizione delle ginocchia nella posizione di partenza dello stacco? Perché dobbiamo immaginare che il bilanciere segua una traiettoria più rettilinea possibile. Una deviazione, più o meno marcata, della traiettoria del bilanciere causerà un aumentato rischio di alzata errata.

Seguendo tutte le linee guida dello stacco, è necessario portare il bacino in anteroversione con le scapole depresse, ma è fondamentale mantenere una posizione che sia, seppur correttamente impostata, con l’idea di attivare i minimi muscoli necessari per garantire un’alzata efficace. Anche su questo è fondamentale che un buon allenatore vi segua per insegnarvi a gestire le percezioni del movimento e la corretta esecuzione.

La fase di caricamento

Una volta esaurito il movimento di stacco, inizia la fase di caricamento. In questa fase il bilanciere arriva a livello del bacino e il busto tende a rettilineizzarsi per consentire la successiva fase di tirata.

Ricordiamo che il caricamento è fondamentale per permettere la successiva fase in cui il bilanciere dovrà salire oltre la linea del bacino e pertanto una fase di stacco e di caricamento corrette, consentiranno un’esecuzione ottimale dello snatch nelle fasi successive.

Errore comune è staccare il bilanciere dal corpo. Dobbiamo mantenere il contatto in queste fasi per evitare che ci siano dei compensi successivi che potrebbero compromettere l’alzata.

Un aspetto che dobbiamo tenere a mente che si verificherà una fase di accelerazione del bilanciere non appena quest’ultimo supererà il ginocchio.

La fase di tirata

Ed eccoci ad una delle fasi che necessiterebbero probabilmente di diverse pagine per poter approfondire correttamente questa fase, così come tutte le altre. Nella fase di tirata le spalle tendono a posteriorizzarsi e le braccia e il bacino iniziano il sollevamento del bilanciere sfruttando la salita del bilanciere dello stacco.

Su questa fase si potrebbero aprire diverse disquizioni su come eseguirla. Gli europei hanno una tecnica, gli americani un’altra e ognuno cerca di personalizzare l’approccio con tipologie di tirate diverse.

Nella fase di tirata avremo uno shrug o scrollata che permetterà al bilanciere di salire e dare un’inerzia, fondamentale per la successiva presa del bilanciere nelle fasi successive.

In questa fase è fondamentale che il bilanciere segua quella fase traiettoria rettilinea che abbiamo accennato nei paragrafi precedenti.

Nella fase di tirata si ha una sorta posteriorizzazione delle spalle con il sollevamento dell’atleta sulle punte dei piedi per poi avere una sorta di “stacco del contatto al suolo”, per enfatizzare l’accelerazione del bilanciere e la successiva discesa del corpo sotto di esso.

 

La fase aerea nello strappo olimpico

Questa fase è delicata perché porta la posizione del bilanciere in overhead squat. Proprio in questa fase si verifica una decelerazione del bilanciere che lo vedrà “fermarsi in aria”, prima della discesa al suolo. È proprio in questo momento che il corpo deve scendere con le braccia tese e con buona presa sul bilanciere per “scivolare” sotto di lui. Nel “fermo” del bilanciere in aria il corpo si posiziona al di sotto per accoglierlo in accosciata profonda e assorbire il peso.

L’incastro

Questa è il momento anticipato già nella precedente fase in cui il corpo accoglierà il bilanciere sopra la testa. La base d’appoggio sarà fondamentale per garantire una stabilità di tutto il corpo, insieme alla crucialità del ruolo delle braccia, non troppo retroposte, ma che arrivino a far sì che il bilanciere sia sulla linea della nuca e si abbia una buona tenuta della schiena.

La fase di risalita

Il corpo deve risalire in posizione in piedi e sarà fondamentale che le posizioni di piedi e braccia siano buone per evitare che la risalita fallisca. L’equilibrio con il bilanciere è la parte più difficile perché la salita causerà una continua fluttuazione del sistema atleta-bilanciere, con il rischio di non riuscire a tenere l’attrezzo.

La fase conclusiva

L’attesa estenuante di mantenere l’equilibrio e di riposizionare i piedi dopo che la fase di risalita si è conclusa. Alcuni atleti mollano proprio in questa fase perché la risalita è stata incerta e il corpo non riesce più a controllare il bilanciere. Le cause del fallimento dell’alzata possono essere ricercate in una delle fasi precedenti che hanno portato ad un effetto a domino che ha coinvolto quest’ultima fase.

Le 8 fasi dello strappo: ricapitoliamo

Un movimento del genere è molto complesso riuscire a descriverlo in un articolo e pertanto molti dettagli sono stati omessi per aumentarne la comprensione. Invitiamo nuovamente ad eseguire lezioni dal vivo perché si ha sempre un’evoluzione della tecnica e sono molteplici le personalizzazioni che andrebbero compiute.

Ricapitoliamo le 8 fasi dello snatch che abbiamo visto:

  1. Fase preparatoria;
  2. Fase di stacco;
  3. Fase di caricamento;
  4. Fase di tirata;
  5. Fase aerea;
  6. Fase di incastro;
  7. Fase di risalita;
  8. Fase conclusiva.

Snatch: movimento di forza o potenza

Da quanto visto abbiamo notato come il movimento dello snatch o strappo olimpico sia un gesto complesso, con una fase di accelerazione importante e uno studio della tecnica quasi maniacale, viste le molteplici nozioni tecniche da possedere per poterlo insegnare.

Lo snatch è uno dei due movimenti del weightlifiting, uno sport di potenza che a differenza del powerlifting, ha delle fasi di accelerazioni importanti. Se da una parte il primo è uno sport di potenza, il secondo è considerato più uno sport di forza. Le differenze tra essere un atleta forte o potente sono più nette di quanto si possa pensare. Oggi i gesti delle pesistica olimpica, per le loro componenti tecniche e lo sviluppo di qualità fisiche cruciali, sono utilizzati nelle preparazioni atletiche di tutto il mondo e di diverse discipline.

Il quando e il come utilizzarle per le preparazioni atletiche saranno oggetto di prossimi editoriali.

Rimanete sintonizzati!

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Tag:lo strappo nella pesistica olimpica, snatch

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