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Dimagrire e ingrassare, la complessità del grasso corporeo

  • Creato da COREBO Lite
  • Categorie Composizione Corporea
  • Data 28 Settembre 2018
  • Commenti 0 commenti
  • Tags dimagrire, massa grassa, ricomposizione corporea
dimagrire

Dimagrire per alcuni è una vera e propria battaglia, quasi una missione: il grasso è spesso considerato come una macchia ostinata da mandare via a tutti i costi.

I depositi di grasso, da quello sottocutaneo a quello viscerale, diventano dei nemici e spesso si è disposti a fare qualsiasi cosa pur di eliminarli.

Purtroppo, il risultato è quello di scatenare un vero e proprio disturbo del comportamento alimentare (DCA), legando la propria autostima all’aumento o la diminuzione del grasso corporeo.

Un primo passo per evitare delusioni è essere consapevoli dell’esistenza di differenti tipi di grasso e del loro funzionamento. Il vostro personal trainer dovrebbe possedere queste informazioni e aiutarvi nel percorso di dimagrimento, soprattutto se si è specializzato con un corso di composizione corporea.

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Dimagrire: differenze tra uomini e donne

Sappiamo che uomini e donne accumulano il grasso in modo differente. Le donne hanno maggior grasso sottocutaneo nella zona gluteo femorale. Al contrario, gli uomini presentano maggior grasso sottocutaneo nella zona addominale, del tronco e viscerale.

Questa differenza è dovuta, oltre che al diverso assetto ormonale legato al genere, anche all’effetto di una particolare molecola: la lipoproteina lipasi (LPL).

La LPL possiede la funzione di “depositare grasso” negli adipociti. Nelle donne questa sostanza è più attiva nella zona gluteo femorale, mentre negli uomini nella zona viscerale. Pertanto, il dimagrire in modo diverso è un fenomeno perfettamente fisiologico che caratterizza uomini e donne.

Ancora, la zona gluteo femorale della donna risulta meno sensibile agli ormoni prodotti durante l’attività fisica, rendendo il “dimagrimento” di queste zone più difficile.

Nel corso della vita i due sessi vanno incontro a delle importanti modificazioni. Infatti, se con la pubertà la donna presenta maggior grasso sottocutaneo e l’uomo maggiore grasso viscerale, con il passare del tempo queste differenze sfumano. Di conseguenza, entrambi i generi subiranno una “centralizzazione del grasso” a favore di quello viscerale (VAT).

Infine, un eccesso di VAT è fonte di problemi legati alla salute, per questo un suo controllo è fondamentale, ma a nostro favore ci sono almeno 3 importanti fattori per combatterlo:

  1. Il processo di mobilizzazione dei grassi depositati nel VAT è di più facile realizzazione;
  2. Le catecolamine prodotte durante l’attività fisica hanno maggior effetto sul VAT;
  3. L’insulina ha un minore effetto sul VAT.

Il grasso bianco, bruno e beige

Il grasso bianco (WAT) è costituito da cellule al cui interno è presente una grande goccia lipidica che occupa fino al 90% de volume della cellula, e da pochi mitocondri. La sua funzione principale è quella di riserva energetica ed è quello più legato ai fenomeni antiestetici.

Il grasso bruno (BAT) è costituito da cellule al cui interno sono presenti numerose piccole gocce lipidiche, la sua funzione è quella di produrre calore. Infatti, all’interno dei numerosi mitocondri è presente la termogenina (UCP1) che invece di produrre ATP innalza la termogenesi, inoltre la sua presenza è tipica nei bambini.

Ancora, il grasso beige deriva dall’imbrunimento grasso bianco. Questa trasformazione avviene, ad esempio, grazie all’azione di due sostanze prodotte durante l’attività fisica: l’irisina e l’acido β-aminoisobutirrico (BAIBA).

Il BAIBA avrebbe, oltre alla capacità di imbrunimento del WAT, la funzione di stimolare nelle cellule del fegato la β-ossidazione degli acidi grassi. Di conseguenza, dimagrire dipenderebbe non solo dal maggior dispendio energetico dovuto all’attività fisica, ma anche dal suo effetto sulle vie metaboliche.

 

Il grasso sottocutaneo

Il grasso sottocutaneo (SCAT) può rappresentare fino al 50% del grasso totale di un individuo. E’ costituito da WAT, le zone di maggior interesse – sia per la salute che per ragioni estetiche – sono l’addome e la zona gluteo femorale.

Il grasso sottocutaneo è più sensibile all’azione lipogenetica (aumento della goccia lipidica degli adipociti) e in particolare la zona dell’addome ha un’importante correlazione con l’insulino-resistenza. Ricordiamo che questa patologia apre le porte al diabete di tipo 2.

Di conseguenza, l’eccesso di grasso sottocutaneo addominale non è solo un problema estetico, ma soprattutto un problema legato alla salute!

Inoltre, lo SCAT è suddivisibile nel SAT ovvero quello più superficiale e nel DAT quello profondo con una funzione più di deposito subendo le maggiori variazioni di dimensione.

Infine, lo spessore del grasso sottocutaneo è oggetto di misurazione nella valutazione della composizione corporea: la plicometria. Un esame che correla il grasso sottocutaneo alla densità corporea e da questa si risale alla percentuale della massa grassa totale.

 

Il grasso essenziale

Il grasso essenziale è quella parte di grasso indispensabile alle funzioni fisiologiche e non viene coinvolto nel normale dimagrimento. Lo troviamo diffuso in tutto il corpo, ad esempio nei reni, nella milza, nel sistema nervoso centrale, nel cuore, nel midollo osseo e nelle ghiandole mammarie.

La sua presenza è indispensabile per il corretto funzionamento del nostro organismo.

I livelli minimi si aggirano intorno al 3-5% per l’uomo e il 12-13% per la donna, ricordiamoci però che a questi livelli la salute inizia a risentirne.

Pertanto, durante un processo di dimagrimento è utile affidarci ad un nutrizionista o un dietologo abilitato. Infatti, possiederà gli strumenti adeguati per monitorare la quantità del grasso essenziale, ad esempio attraverso l’utilizzo della bioimpedenziometria.

 

Il grasso intramuscolare

Il grasso intramuscolare (IMGT, intra muscolar triglicerides) si trova all’interno delle cellule muscolari, in particolare è presente nelle fibre di tipo I.

Inoltre, esiste un accumulo di IMGT considerato non salutare che riguarda gli obesi e gli anziani, soprattutto se queste quantità superano quelle considerate normali per i soggetti sedentari. Di conseguenza, in questi casi specifici il notevole accumulo del grasso intramuscolare è negativo per la salute, infatti risulta correlato ad un’elevata insulino resistenza.

Ancora, è bene ricordarlo, negli atleti di endurance si trovano alti livelli di IMGT, praticamente come negli obesi, ma questo non costituisce un problema, ma è bensì frutto dell’adattamento all’allenamento.

Dunque, la presenza di IMGT nelle persone allenate è utile al metabolismo cellulare soprattutto a sostegno dell’attività fisica con un’indubbia ricaduta positiva sul mantenimento della giusta composizione corporea.

Il grasso epatico

Il trigliceridi intra-epatici (IHGT) possono rappresentare una riserva di grasso, ma la loro presenza è correlata spesso al consumo di alcol oppure ad un comportamento alimentare errato.

Il fenomeno del fegato grasso di origine non alcolica si chiama steatosi epatica non alcolica (NAFLD). Questa condizione favorisce lo sviluppo di malattie del fegato.

Inoltre, sembrerebbe che la NAFLD abbia conseguenze maggiori per lo sviluppo delle malattie legate all’obesità rispetto all’eccesso di grasso viscerale (VAT). Dunque, il fegato grasso è probabilmente una condizione più grave rispetto alla sola obesità di tipo addominale.

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Dimagrire: il grasso non è il nemico!

Il grasso corporeo svolge importanti funzioni fisiologiche, da quelle di protezione degli organi, all’isolamento termico fino alla regolazione ormonale.

Come abbiamo visto a seconda della sua presenza o meno in determinati organi può avere effetti positivi oppure negativi. In realtà, molto dipende dalle condizioni fisiche della persona. Infatti, gli obesi con un elevati IMGT sono a rischio di salute rispetto ad uno sportivo.

Spesso, in palestra il grasso è considerato il demonio da esorcizzare per poter dimagrire in modo efficacie, in realtà la sua presenza se modulata in maniera adeguata permette performance migliori e risultati duraturi.

Il segreto è nel scegliere un professionista preparato ed esperto a cui affidarsi per evitare brutte sorprese, oltre al fallimento “estetico” potremmo trovarci ad affrontare seri problemi di salute!

 

A cura del Dottor Stefano Murisengo

 

PER APPROFONDIMENTI:

  • https://www.researchgate.net/publication/307856146_Bianco_bruno_e_beige_diverse_sfumature_di_grasso

 

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Tag:dimagrire, massa grassa, ricomposizione corporea

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