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I Somatotipi: 3 errori interpretativi da evitare

  • Creato da COREBO
  • Categorie Composizione Corporea
  • Data 6 Gennaio 2019
  • Commenti 1 commento
  • Tags antropometria, massa grassa, plicometria
I somatotipi

Come i somatotipi di Sheldon possono essere interpretati in modo corretto? E’ possibile parlare di soggetto esclusivamente endomorfo, mesomorfo oppure ectomorfo?

La determinazione del somatotipo deve essere fatta dal personal trainer in modo coretto evitando di creare aspettative distorte nei clienti. Perciò, in questo articolo analizzeremo tre tipici errori:

  • Credere di appartenere ad un solo tipo dei tre somatotipi;
  • Valutare solo la componente più alta del somatotipo;
  • Associare longilineo con ectomorfo, normolineo con mesomorfo e brevilineo con endomorfo.
I somatotipi

I somatotipi: a quale appartengo?

Il somatotipo è l’espressione di tre componenti che lo caratterizzano. Di conseguenza, parlare di appartenenza ad un solo tipo è concettualmente sbagliato. In realtà, i valori di ogni componente in modo complesso e integrato tra loro.

Ad esempio un profilo del tipo:

  • Endomorfia 2,7 che rappresenta l’espressione del tessuto grasso;
  • Mesomorfia 6,7 che rappresenta l’espressione muscolare;
  • Ectomorfia 1,0 che rappresenta l’espressione delle lunghezze del corpo rispetto ai volumi;

Indica un’alta mesomorfia (6,7), una media edomorfia (2,7) e una bassa ectomorfia. Pertanto il profilo corretto è endo-mesomorfo.

Insomma, stiamo parlano di un mesomorfo con una contemporanea relativa predominanza della endomorfia. Dunque, è necessario determinare con precisione:

  • Il somatotipo usando la metodica Heat-Carter e non quella originale di William Sheldon;
  • Integrare i dati ottenuti con gli altri valori antropometrici (plicometria, impedenziometria, BMI, altezza, peso e ogni altro dato ritenuto utile);
  • Interpretare i risultati in modo corretto.
i somatotipi

Pertanto, si tratta di un lavoro complesso che però ripaga sui risultati che si potranno ottenere.

I somatotipi: l’inganno della componente più alta

Ora, per semplicità riprendiamo il profilo sopra esposto (2,7 – 6,7 – 1,0) e immaginiamo di dover allenare questa persona per l’ipertrofia muscolare.

Di solito con una componente mesomorfa così alta verrebbe istintivo allenare il soggetto con un bel programma e un’alimentazione che lo faccia crescere poiché: tanto è portato a fare massa!

I somatotipi

Ma abbiamo davvero valutato bene tutti i fattori?

Ebbene, c’è almeno una considerazione da fare: il soggetto ha un’endomorfia pari a 2,7. Ma cosa vuol dire?

In questo caso l’espressione della componente è considerata di media intensità in quanto superiore a 2,5, ma inferiore a 5. Poiché la seconda componente ha questo tipo di espressione tenderà ad in influenzare, in parte, il risultato dei nostri programmi.

Di conseguenza, tenendo conto di tutti gli altri fattori individuali del soggetto, bisognerà valutare se:

  • Agire modificando prima l’endomorfia e poi la mesomorfia;
  • Operare in modo inverso: prima sulla mesomorfia e poi sull’ectomorfia;
  • Mantenere il rapporto esistente tra le tre componenti.

Ebbene la scelta si farà in base all’obiettivo e in relazione a tutti gli altri fattori. Nel fare questo è fondamentale capire che il profilo del soggetto indica che esistono dei fattori da tenere in considerazione!

Nel corso di specialista di composizione corporea questo argomento viene approfondito in tutti i suoi aspetti.

I somatotipi: il longilineo non è per forza ectomorfo

Sul web è tipico trovare una facile associazione dell’indice di Grant (altezza /circonferenza del polso) al somatotipo come segue:

  • Brevilineo –> Endomorfo;
  • Normolineo –> Mesomorfo;
  • Longilineo –> Ectomorfo.

In realtà, è una semplificazione didattica che può portare ad errori interpretativi. Ancora, facciamo un esempio per comprendere.

Consideriamo un soggetto, maschio di 175 cm di altezza e polso 16,3 cm. Ebbene, il suo indice di Grant è 10,7. Di conseguenza è longilineo poiché superiore a 10,4.

Il suo somatotipo ha questi valori: 1,3 – 5,6 – 3,0 è un ecto-mesomorfo. Pertanto, la componete prevalente è la mesomorfia, mentre quella relativamente dominate è l’ectomorfia.

I somatotipi

Il soggetto pur essendo longilineo ha un’alta espressione della mesomorfia, influenzata da una media espressione dell’ectomorfia.

Dunque, il fatto di essere longilineo influenzerà la componente ectomorfa che diventerà tendenzialmente più alta senza però diventare dominate.

In questo caso dobbiamo precisare che il risultato è stato ottenuto grazie ad una scheda palestra massa muscolare e un’alimentazione mirate.

Per concludere, ricordiamo che i somatotipi sono oggetti di errori interpretativi dovuti alla scarsa esperienza del personal trainer. Pertanto l’invito è quello di fare tanta pratica, aggiornarsi e imparare a scremare le numerose informazioni presenti su internet.

A cura del Dottor Stefano Murisengo

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  • I somatotipi

 

Tag:antropometria, massa grassa, plicometria

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