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Latte: 5 bufale, come evitare frustrazioni alimentari

  • Creato da COREBO Lite
  • Categorie Nutrizione e Integrazione
  • Data 30 Agosto 2017
  • Commenti 2 commenti
  • Tags nutrizione e integrazione
latte

Latte e bufale alimentari

Le leggende metropolitane sul latte

Le leggende metropolitane sul latte vaccino sono presenti sul Web da anni, sostenute e diffuse dalla vendita di alcuni libri che continuano a lasciare spazio a fraintendimenti.

  1. L’uomo è l’unico animale a bere latte dopo lo svezzamento

Questo teoria non ha alcun fondamento. Gli animali sono in grado nei momenti di necessità di essere nutriti dal latte di altre specie.  Se dovessimo soffermarci su un’ipotesi tanto superficiale, potremmo affermare anche che l’uomo è l’unico animale che fa uso di un telefono cellulare, cucina la pasta e fa uso di integratori alimentari…

Non riesco ad immaginare una gazzella a nutrirsi di proteine del siero del latte venduto da lemuri in un negozio collocato nella savana.

Umorismo a parte, una review del 2007 ha dimostrato come il latte sia un alimento nutriente per l’essere umano grazie ai macronutrienti e micronutrienti presenti al suo interno (Haug A, Hostmark AT, Harstad OM, 2007).

 

  1. Le caseine del latte nutrono il tumore

Sebbene ci siano una serie di studi che provino quanto affermato, il tumore è una patologia multifattoriale e viene alimentato e accresciuto da qualsiasi nutrimento contenuto in un alimento. Infatti alimenti meno nutritivi seppur fondamentali per la nostra salute, quali frutta e verdura, nutrono meno le cellule tumorali di quanto possa fare un alimento come il latte.

Da questo a dire che la caseina è cancerogena è semplicemente falso. Un conto è nutrire una cellula che vede una replicazione incontrollata e un conto è affermare che un certo alimento favorisce un comportamento anomalo in cellule sane.

È un ragionamento deduttivo di chi legge un articolo, ma la deduzione va provata da evidenze scientifiche solide, non da pure supposizioni.

  1. Il lattosio è uno zucchero inadatto alla nostra alimentazione

Lo sapevate che il latte materno contiene più lattosio del latte vaccino? Su circa 100 grammi di latte materno la quota di lattosio ammonta a 7% circa. Al contrario nel latte vaccino il lattosio è presente per il 5% circa.

Come mai esiste il lattosio in natura?

Il lattosio è un disaccaride costituito dall’unione di due zuccheri semplici: il glucosio e il galattosio. Il glucosio apporta energia alle cellule del bambino, in particolare sostiene la crescita e il corretto funzionamento del cervello; il galattosio è fondamentale per lo sviluppo del sistema nervoso del bambino.

Il lattosio non è uno zucchero da escludere a priori. Il discorso è differente nel caso in cui si manifestino problemi dopo la pubertà, ma va affrontato in modo adeguato.

  1. Siamo tutti tendenti a manifestare un’intolleranza al latte, pertanto è consigliabile escluderlo dall’alimentazione

Questa affermazione assume diversi significati a seconda del soggetto. Ci sono popolazioni in cui è presente un’alta prevalenza di persone con lattasi deficienza. Sono individui in cui, dopo lo svezzamento, l’enzima deputato alla digestione del lattosio non è più presente.

Altre popolazioni del mondo, tra cui una buona parte degli europei, i brasiliani e gli statunitensi mostrano una mutazione sul cromosoma 2.  L’ evoluzione nei millenni ci ha reso “lattasi persistenti”. Questa mutazione ci permette di digerire il lattosio senza manifestare problemi gastrointestinali.

Inoltre ricordiamo un fattore fondamentale. In alcune aree geografiche del nord Europa, la possibilità di bere latte è fonte di importanti nutrienti, tra cui l’indispensabile vitamina D.

  1. La ricerca ha dimostrato che il latte fa male a priori

Questa tesi è sostenuta in uno dei libri più venduti in questi ultimi anni, ma risulta inattendibile secondo l’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro (AIRC).

Per ulteriori approfondimenti, lasciamo a loro la parola e link:

http://www.airc.it/cancro/disinformazione/the-china-study/

Il latte e bufale alimentari: conclusioni finali

I messaggi allarmistici muovono l’opinione pubblica più di quanto sia in grado di fare il buon senso e la razionalità.

Piuttosto che porsi delle domande e mettere in discussione le tesi senza fondamenti si preferisce prendere le notizie come veritiere. Spesso ciò accade perché ci si ferma al titolo sensazionalistico, come ad esempio:“Quello che non vogliono farti sapere” oppure “Ecco cosa ci dice il super esperto”.

Molte persone  piuttosto che verificare le informazioni a favore e contro una certa tesi, accettano la tesi che più si avvicina al loro modo di ragionare e al loro sistema di credenze.

Un noto medico che riscuote polemiche e consensi, compreso il mio di consenso, afferma che “La scienza non è democratica”. E’ vero, il metodo scientifico prevede che non ci si possa “mettere d’accordo”, anzi ci sono regole ben precise a cui non ci si può sottrarre.

Pertanto coloro i quali diffondono argomenti le cui fonti non sono riconosciute dalla comunità scientifica non fanno altro che alimentare le cosiddette “chiacchiere da bar”.

A voi il giudizio.

A cura del Dottor Giulio Merlini

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BIBLIOGRAFIA – REFERENCES:

  1. Haug A, Hostmark AT, Harstad OM (2007). Bovine milk in human nutrition – a review; Lipids Health Dis; 6:25.
  2. Mattar R et al. (2012). Lactose intolerance: diagnosis, genetic, and clinical factor; Clin and Exp Gastr; 5: 113-121.
  3. Sebely P et al. (2015). Milk intolerance, Beta- casein and lactose, Nutrients; 7(9): 7285-7297
  4. Sodhi M et al. (2012). Milk proteins and human health: A1/A2 milk hypothesis, Ind J Endocr Metab; 16(5): 856.
  5. Tai V et al. (2015). Calcium intake and bone mineral density: systematic review and meta-analysis, BMJ; 351.
  6. Wu L, Sun D (2016). Meta-analysis of milk consumption and the risk of cognitive disorders, Nutrients; 8(12): 824.
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Tag:nutrizione e integrazione

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